Nuova luce per la Cappella Migliorati

Nuova luce per la Cappella Migliorati

Gli affreschi di Niccolò Gerini come non si sono mai visti.
By San Francesco Prato 4 anni ago

La valorizzazione di un grande  patrimonio artistico attraverso la nuova illuminazione in grado di garantire un elevato comfort visivo oltre al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente.

Come scortati da un giovane Virgilio attraverso le stanze segrete che compongono il complesso di San Francesco a Prato, partendo dalla chiesa e attraversando la sagrestia, nei panni di moderni Dante, giungiamo in un luogo magico e saturo di storia. Da una piccola porta lignea si apre uno scrigno di cromie e di profumi che ti riportano indietro nel tempo. Sei nel 1300, insieme ad un frenetico Niccolò Gerini, tutto intento a dipingere la cappella. La frenesia, il caos e l’energia ti penetrano dentro già quando sei sulla soglia d’ingresso. 
Ti colpisce subito la volta, con il suo colore blu saturo che quasi ti fa fluttuare all’interno dello spazio. Nel mare di stelle che arricchiscono questa volta sorgono prorompenti le figure dei quattro Evangelisti che emergono da un fondale dorato e si mostrano fieri nei loro drappi dalle cromie rosate ed azzurre. 
Subito dopo la volta, lo sguardo viene catturato dalla parete che accoglie l’altare in muratura, decorato dall’affresco di Cristo in Pietà tra la Vergine e San Francesco, e che ospita la scena più importante del ciclo: la Crocifissione.

Si tratta purtroppo della scena più rovinata, ma che con i suoi colori e la sua magia riesce a catturare l’osservatore come se fosse ancora integra e completa. Al centro della scena troneggia la croce con il Cristo ai cui piedi la Maddalena spicca nel suo manto rossoLo sfondo che campeggia ha i toni del blu scuro e dell’azzurro all’interno del quale fluttuano gli angeli. 
Il percorso dell’osservatore continua anche sulle altre due pareti che raccontano le storie di San Matteo e Sant’Antonio abateLe cromie che ti avvolgono e ti trasportano all’interno di questo spazio sembrano catturarti come un incantesimo dal quale non vorresti scioglierti mai. 
La pianta quadrata con i suoi affreschi è stata, purtroppo, deturpata nel XVIII secolo dalla costruzione del campanile che ne ha distrutto una parte. Pertanto dalla porta d’ingresso guardando subito a sinistra campeggia la parete grezza, brutalmente inserita all’interno dello spazio, del campanile. 
Il compito della luce è quello di conservare la magia che il Capitolo possiede intrinsecamente e farla esplodere nell’animo e negli occhi dell’osservatoreSfruttando la presenza delle due pareti non affrescate del campanile, si è scelto di utilizzarle come supporto dei diversi proiettori che, con le diverse ottiche, vanno ad orientarsi sulle varie scene affrescate sulle pareti. I nuovi corpi illuminanti, rispetto alla posizione dei precedenti proiettori, che si svolgevano lungo la verticale del muro, si è scelto di porli in orizzontale, in modo tale da essere meno impattanti. La luce deve essere una leggiadra ballerina che volteggia all’interno dello spazio, delicatamente e con grazia, facendo emergere la realtà cromatica degli affreschi, ma senza mostrare mai la sua origine.


In foto il puntamento dei proiettori sulla volta.

I corpi illuminanti, ancorati al binario orizzontale, sono nascosti alla vista da una veletta realizzata artigianalmente in situ, seguendo l’andamento e le dimensioni dei binari stessi. Questo connubio tra le arti: luce, artigianato e spazio affrescato, permette di raggiungere il miglior risultato possibile.
I proiettori utilizzati per realizzare la proposta illuminotecnica sono Zeno Small. Fanno parte della famiglia Zeno, nata proprio per il museale e quindi studiata a fondo delle sue componenti ottiche. Lo Zeno Small è un proiettore dalle dimensioni minimali, grazie anche all’alimentazione a scomparsa nel binario che lo rendono compatto ed integrato alla struttura.
La strabiliante cromia degli affreschi viene messa in risalto dall’elevata resa cromatica che il led, montato su questo proiettore, possiede. Si tratta di Led con Ra97 che, dunque, mettono in evidenza tutta l’ampiezza dello spettro ottico, facendo risaltare i colori nella loro saturazione e colorazione originale.
Ultima caratteristica imprescindibile di questi proiettori è la possibilità di ospitare una grande varietà di accessori ottici. In fase di installazione e puntamenti, infatti, sono stati inseriti all’interno delle ottiche dei filtri per ammorbidire il fascio luminoso lì dove si rendeva necessario. Questa caratteristica rende questi proiettori flessibili ed adattabili a seconda dello spazio all’interno del quale vengono installati, grazie anche e soprattutto alla guida esperta di chi sa lavorare e giocare con la luce.
Speriamo che questo connubio di arti possa trasmettere all’osservatore quello che ha trasmesso a noi questo spazio durante i vari sopralluoghi: il fascino e la magia della Toscana Trecentesca.

 

L’intero percorso progettuale, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, prende le mosse da una serie di scenari di adeguamento tecnologico e di conservazione del patrimonio artistico sviluppate negli ultimi anni dal Complesso monumentale di San Francesco. La progettazione illuminotecnica è stata affidata alla Targetti Sankey S.p.A. che ha fornito i prodotti e seguito con attenzione ogni fase, dalle campionature preliminari ai puntamenti. La messa in opera infine è stata curata dall’azienda CSC Automazioni S.r.l.

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